Press - Reviews
23rd July 2008
Zoom Code review, Ondalternativa

ThanatoSchizO
Zoom Code
CD, My Kingdom Music, 2008


Approdano sulle sponde dell’Italiana My Kingdom giusto in tempo per dare alla luce il quarto full lenght i portoghesi ThanatoSchizO pubblicando un lavoro che presenta diversi punti di interesse, analizziamo nel dettaglio cosa ci offrono. Una formazione numerosa, sei elementi, che vede alternarsi dietro al microfono due uomini e una donna, scordatevi comunque fin da subito esiti scontati quali quelli sentiti così frequentemente nel gothic nord europeo, e che delega ampio spazio al lavoro egregiamente svolto dietro le tastiere, è la squadra con cui si presentano i TSO.

La prestazione musicale risulta di buon livello mettendo in mostra una formazione tecnicamente preparata e le scelte stilistiche risultano più che apprezzabili andando a pescare qua e la tra atmosfere di Opethiana memoria, senza tuttavia mai cedere alla tentazione di indugiare in manieristiche derive decadenti, e scelte più prettamente folkloristiche ulteriormente marcate dalla occasionale comparsa di violini o addirittura organetti.

Il più evidente neo di Zoom Code è tuttavia una produzione di bassa qualità stranamente riservata esclusivamente alle chitarre che sembrano essere il frutto di un azzardato home recording, un vero peccato perché rischiano di, o meglio riescono a, inficiare un lavoro per altri versi egregio.

Splendide atmosfere che riescono a spaziare da colori solari fino a transalpine nebbie rivestono un lavoro impeccabilmente eseguito, irreprensibile in particolar modo la sezione ritmica, altrettanto valida e convincente risultano tanto l’alternanza dietro al microfono tra voci egualmente calde e pastose, sempre credibili e ponderate sul pezzo, quanto le divagazioni elettroniche che sono probabilmente uno dei trademark dei TSO; alla luce di tutto ciò risulta ancora più incomprensibile come abbia fatto la band a cadere su una simile inezia quale la produzione delle chitarre, peraltro impeccabili nel loro moto armonico contrappuntistico come anche nell’incedere ritmico più marcato.

Tralasciando i tutt’altro che trascurabili problemi succitati Zoom Code è comunque un disco estremamente piacevole all’ascolto, adeguato per i palati più raffinati e per le schiere di eterni insoddisfatti dalla marcia dei cloni, produzione a parte merita comunque un’ascolto. [3,5/5]
5 CDs + 1 EP
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