Press - Reviews
28th August 2008
Zoom Code review, Metallus.it
ThanatoSchizO
Zoom Code
CD, My Kingdom Music, 2008
Attivi da più di dieci anni, i ThanatoSchizo (una volta semplicemente Thanatos), sono ormai una realtà consolidata nel panorama portoghese. Dediti un tempo a un death metal dagli intarsi doom, i ThanatoSchizo si sono evoluti negli anni successivi ed oggi, con “Zoom Code” arrivano alla release più personale ed intrigante.
Il quarto album del six-piece miscela molto bene sfumature sonore differenti che vanno da un death metal melodico dal sapore nordeuropeo al progressive, dal gothic alla musica etnica. Ne risulta un calderone in cui gli ingredienti sono davvero tanti, ma riescono a bilanciarsi con gran disinvoltura senza mai risultare indigeribili. Nomi come Cynic, nelle parti più complesse e suadenti, Amorphis, in quelle più lente e malinconiche, Porcupine Tree, nelle altre più sperimentali, fanno capolino prepotentemente ma senza invadere la personalità di un ensemble che pare aver raggiunto la sua “big thing”.
L’utilizzo di ben tre voci, growl, pulito maschile e voce femminile, rende il tutto ancora più interessante, alla luce poi di sperimentazioni non del tutto nuove ma apprezzabili come il magnifico violino di Timb Harris degli Estradasphere su “L.”, la fisarmonica su “Hereafter Path” e infine un sax dai toni profondi e sensuali che fa capolino tra i riff di chitarra di “Awareness”. I brani citati, insieme alla più quadrata ma comunque molto buona “Nothing As It Seems”, sono i più convincenti del lotto, capaci di combinare un death tecnico e affilato con la vena progressiva/etnica dei ThanatoSchizo, ben più attenti all’emozionalità che ad apparire formalmente impeccabili. Peccato dover fare i conti con qualche passaggio ripetuto e con una produzione troppo morbida per apprezzare appieno le sfaccettature della band, ma nel complesso non ci si può davvero lamentare. Se state cercando un lavoro diverso, se amate la tecnica quando non scade nella mera auto-celebrazione, il gruppo portoghese fa senza dubbio al caso vostro. [7/10]
Andrea Sacchi
ThanatoSchizO
Zoom Code
CD, My Kingdom Music, 2008
Attivi da più di dieci anni, i ThanatoSchizo (una volta semplicemente Thanatos), sono ormai una realtà consolidata nel panorama portoghese. Dediti un tempo a un death metal dagli intarsi doom, i ThanatoSchizo si sono evoluti negli anni successivi ed oggi, con “Zoom Code” arrivano alla release più personale ed intrigante.
Il quarto album del six-piece miscela molto bene sfumature sonore differenti che vanno da un death metal melodico dal sapore nordeuropeo al progressive, dal gothic alla musica etnica. Ne risulta un calderone in cui gli ingredienti sono davvero tanti, ma riescono a bilanciarsi con gran disinvoltura senza mai risultare indigeribili. Nomi come Cynic, nelle parti più complesse e suadenti, Amorphis, in quelle più lente e malinconiche, Porcupine Tree, nelle altre più sperimentali, fanno capolino prepotentemente ma senza invadere la personalità di un ensemble che pare aver raggiunto la sua “big thing”.
L’utilizzo di ben tre voci, growl, pulito maschile e voce femminile, rende il tutto ancora più interessante, alla luce poi di sperimentazioni non del tutto nuove ma apprezzabili come il magnifico violino di Timb Harris degli Estradasphere su “L.”, la fisarmonica su “Hereafter Path” e infine un sax dai toni profondi e sensuali che fa capolino tra i riff di chitarra di “Awareness”. I brani citati, insieme alla più quadrata ma comunque molto buona “Nothing As It Seems”, sono i più convincenti del lotto, capaci di combinare un death tecnico e affilato con la vena progressiva/etnica dei ThanatoSchizo, ben più attenti all’emozionalità che ad apparire formalmente impeccabili. Peccato dover fare i conti con qualche passaggio ripetuto e con una produzione troppo morbida per apprezzare appieno le sfaccettature della band, ma nel complesso non ci si può davvero lamentare. Se state cercando un lavoro diverso, se amate la tecnica quando non scade nella mera auto-celebrazione, il gruppo portoghese fa senza dubbio al caso vostro. [7/10]
Andrea Sacchi
